OIV – L’Italia è il paese con maggiore diversità vinicola
L’Italia è il paese con la maggiore diversità vinicola, ciò è confermato non solo dal numero superiore di denominazioni DOP e IGP rispetto alle altre nazioni, anche il fatto che il 75% della superficie vitata (690000 ettari in totale di cui 660000 per l’uva da vino) è composta dagli 80 vitigni più coltivati rafforza questo dato.
Una bella cifra rispetto ai poco meno di 40 del Portogallo e ai poco più di 30 della Romania, che seguono il Belpaese in questa particolare classifica stilata dall’OIV e presentata in occasione del Congresso Mondiale della Vigna e del Vino a Sofia in Bulgaria lo scorso 29 Maggio 2017.
Con questi numeri, l’Italia vede certificata dall’OIV la sua reale biodiversità vitivinicola, ampiamente superiore rispetto ai suoi principali competitor come Francia e Spagna, che vedono il 75% dei loro vigneti coperto da meno di 15 varietà.
Un’altra informazione importante che emerge dalle indagini dell’OIV è che in Italia il vitigno più coltivato è il Sangiovese, che rappresenta l’8% del vigneto totale, seguito da Montepulciano, Glera e Pinot Grigio (4% a testa) e dal Merlot (3%), mentre gli altri vitigni pesano per il 77%. Mentre per quanto riguarda la Francia il vitigno più coltivato è il Merlot (14% del vigneto totale 785000 ettari), seguito da Ugni Blanc (trebbiano) e dal Grenache (10%), dal Syrah (8%) e dallo Chardonnay (6%), con queste cinque varietà che da sole valgono il 48% del totale. In Spagna si registra una situazione ancor più polarizzata, dove il grosso del vigneto (975.000 ettari) è fatto da Airen (22%) e Tempranillo (21%), e poi Bobal e Garnacha (6%) e Viura (o Macabeu, 5%), con tutti gli altri vitigni relegati nel restante 39% di superficie vitata.
