Braida

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BRAIDA

LOCALITÀ: LOCALITÀ CIAPPELLETTE, S.P. 27 N.9
ROCCHETTA TANARO (ASTI)
PROPRIETARIO: GIUSEPPE E RAFFAELLA BOLOGNA
ENOLOGO: GIUSEPPE BOLOGNA
AGRONOMO: ROBERTO ABATE
PRODUZIONE ANNUA: CIRCA 500.000 BOTTIGLIE
ETTARI VITATI: 55

L’AZIENDA

La storia dell’azienda ebbe inizio con un soprannome, “Braida”, che il bisnonno Giuseppe Bologna si guadagnò su piazze e sagrati giocando la domenica a pallone elastico, sport tradizionale di queste terre. Il figlio Giacomo ereditò dal padre il soprannome, le vigne e l’amore incondizionato per il vino. Dal 1961 Braida è l’immagine fedele della filosofia di Giacomo e della moglie Anna, del loro modo di intendere la vita, la terra, il vino ed i rapporti di amicizia. Oggi sono Raffaella e Giuseppe Bologna a guidare con entusiasmo una realtà di eccezionale reputazione e notorietà.

LE PERSONE

Il prestigio dell’azienda è strettamente legato alla genialità di Giacomo Bologna, che con le sue intuizioni “inventò” letteralmente un nuovo modo di intendere la Barbera d’Asti. Scomparso prematuramente nel dicembre del 1990, Giacomo ha lasciato l’azienda nelle capaci mani della moglie Anna, che ne ha tenuto le redini con ispirata competenza insieme ai figli Giuseppe e Raffaella fino alla sua morte, avvenuta nel 2010. Oggi la realtà di Braida si identifica soprattutto con tre persone: Giuseppe Bologna, impegnato fin dal 1990 nel consolidare e migliorare ulteriormente la produzione, oltre che nell’incrementare la proprietà dei vigneti, privilegiando le questioni agricole e di cantina; la sorella Raffaella, che segue la parte commerciale dell’azienda, facendo tesoro di quanto appreso dalla sconfinata abilità della mamma Anna; Norbert Reinisch, marito di Raffaella, austriaco innamorato del vino che conobbe Braida durante una visita alle cantine di Rocchetta Tanaro ed ora ne è direttore commerciale per l’estero. Accanto a loro operano diversi collaboratori di provate esperienza e competenza nei vari settori tecnici e commerciali nei quali si suddivide l’attività aziendale; insieme danno vita ad uno staff affiatato che rappresenta un punto di forza imprescindibile per il successo dell’azienda.

LA FILOSOFIA

Fu Giacomo Bologna, tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo appena trascorso, ad intuire quale fosse la strada attraverso la quale consentire alla Barbera di assurgere all’Olimpo dei vini più blasonati. Comprese, infatti, come un vitigno così rude, rustico e scorbutico necessitasse di alcuni accorgimenti in vigna ed in cantina per riuscire a esprimere al massimo il suo potenziale. In primo luogo Giacomo operò un radicale cambiamento in vigna, con drastiche riduzioni delle rese per ettaro e per ceppo così da favorire la concentrazione degli acini; allungò, poi, il periodo di maturazione, in modo da ottenere minore acidità e tannini più fini; in cantina introdusse, quindi, l’uso delle barriques, le piccole botti in rovere da 225 litri ritenute fondamentali per integrare ed infittire gli scarsi tannini che, in natura, la barbera possiede; affinò, infine, il processo di vinificazione, ponendo grande attenzione soprattutto nello svolgimento della fermentazione malolattica, indispensabile per mitigare ulteriormente il rude impatto dell’acidità. Con coraggio, ma soprattutto attraverso un attento lavoro di analisi e studio, Giacomo Bologna fece della Barbera un vino di assoluta eccellenza, che a lui deve la sua attuale fama internazionale. Giuseppe e Raffaella ne hanno raccolto il testimone, impegnandosi senza risparmio di forze per far proseguire alla Barbera la conquista dello status di nobiltà e qualità, che qualcuno vorrebbe riservata solo agli ormai onnipresenti vitigni internazionali.

IL TERRITORIO

Le proprietà dei Bologna si suddividono tra Monferrato e Langhe. Cuore dell’attività sono i vigneti di Rocchetta Tanaro, dove i terreni sono principalmente di medio impasto, con sabbia ed argilla pressoché in egual misura; essi comprendono i pregiati cru Bricco dell’Uccellone, Bricco della Bigotta e Montebruna. Altre vigne si trovano a Castelnuovo Calcea e a Costigliole d’Asti, sempre nel Monferrato: terreni sciolti e leggeri composti da sabbie calcaree nel primo caso, argilloso-calcarei con ottima esposizione collinare nel secondo. Nelle Langhe, invece, si coltiva il moscato sui terreni a prevalenza di sabbia calcarea di Mango, mentre i terreni sciolti, ricchi di sabbia misti a marna calcarea di Trezzo Tinella risultano ideali per la produzione di vini bianchi fermi commercializzati con il marchio della Tenuta Serra dei Fiori, azienda creata insieme ai fratelli Renzo e Valerio Giacosa.

I PRODOTTI

  • Sale

    Moscato d’Asti Vigna Senza Nome Docg

    Vigna Senza Nome reca in etichetta la frase latina “Sator Arepo Tenet Opera Rotas”, ovvero “il contadino all’aratro dirige i lavori”, un motto che celebra la fondamentale importanza del vignaiolo e delle sue scelte nel gestire e condurre la propria vigna ed i propri terreni. Dall’attento e appassionato lavoro nasce, infatti, un Moscato d’Asti di colore giallo paglierino brillante animato da un ricco e schiumeggiante perlage; il profumo rivela doti di straordinaria freschezza, con variegate note di frutta fragrante, fiori d’arancio, rosa e salvia; il gusto è dolce ma con molta grazia, aromatico e delizioso, di lunga e gradevole persistenza. Accompagna dolci alla frutta, paste secche, torta di nocciole, frutta; molto piacevole anche come aperitivo o come bevanda leggera e dissetante in qualsiasi momento della giornata.

     10,00  7,80
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